Luisa Borini _ Molto dolore per nulla

MOLTO DOLORE PER NULLA
Molto dolore per nulla è il racconto dei miei troppi amori troppo amati, intrecciato a storie di persone che negli anni ho incontrato, ascoltato, consolato.
È anche però la storia di quando si devono aprire gli occhi per salvarsi e ascoltare finalmente il vuoto di cui si ha così terrore, scoprendo di quanta ricchezza è pieno. È il racconto di un dolore attraversato, da perdonarsi e persino da ringraziare perché è anche merito suo se si può guardare con un sorriso divertito a ciò che siamo stati e che siamo, e tutto questo non è nulla. “Quando essere innamorati significa soffrire, stiamo amando troppo” scrive Robin Norwood in Donne che amano troppo.
Io sono una donna che ha amato troppo. Io sono una donna che credeva che senza un partner niente avrebbe avuto senso, io non avrei avuto senso. L’idea della coppia, dell’amore a tutti i costi condizionavano tutta la mia esistenza, vivevo e amavo con lo scopo di raggiungere un idilliaco e favolistico mondo dove a mio avviso si era al riparo da quel vuoto che mi terrorizzava e che non riuscivo a sopportare, e ogni tipo di relazione, sentimentale e non, era caratterizzata dalla paura paralizzante di essere abbandonata. Si ripetevano quindi schemi uguali seppur in contesti e modalità diverse, che mi facevano stare molto male e mi facevano sentire sbagliata, difettosa.
Poi, ho scoperto di non essere sola. Ho compreso che la mia sofferenza era la stessa di tante altre persone. Nel 2013 la “dipendenza affettiva” è stata inserita per la prima volta nel Dsm-5, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il testo sacro degli psichiatri, ed è stata introdotta come “new addiction” insieme ad altre nuove dipendenze, al pari del gioco d’azzardo, dello shopping compulsivo, della dipendenza da internet o da sport. È stato inoltre provato quanto essa riguardi tutti, proprio perché ha a che fare con una “educazione relazionale” che è fondamentale per conoscere le macro violenze e anche per riconoscere le micro violenze, quelle più subdole, sottili, e che sono tuttavia di per sé già campanello d’allarme che deve indurci all’allontanamento.
LUISA BORINI
Dopo una laurea in Lettere e Filosofia con una tesi sulla drammaturgia dell’oralità, nel 2013 si diploma alla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone” e nel 2016 vince il Premio Hystrio alla Vocazione. Dal 2015 porta in giro per l’Italia un suo spettacolo di cabaret-avanspettacolo “Cabaret Chanteclair” scritto, diretto e interpretato con Giulia Quadrelli e Enrico Zoni.
Ha lavorato ne “Il racconto d’inverno” con la regia di Andrea Baracco e in “Felicità..tà..tà” con la regia di Massimo Di Michele. Nel 2021 è in scena al Teatro Greco di Siracusa ne “Le Nuvole” e nel 2022 in “Ifigenia in Tauride”. Dal 2018 lavora in "Rimini", spettacolo di Gruppo RMN che nel 2021 vince il premio delle giurie congiunte a Direction Under30 e nel 2022 è finalista Inbox.
Attualmente sta lavorando come autrice, regista e interprete del suo primo monologo, dal titolo “Molto dolore per nulla” e al secondo spettacolo di Gruppo RMN, dal titolo provvisorio “Costellazione Vicinelli”.
 
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UFF 23 | Luisa Borini / Molto dolore per nulla

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