GIOCARE/TO PLAY il gioco del teatro: regole e creatività
Jean Starobinski, un famosissimo psichiatra e critico letterario, ha ricondotto l’origine del bisogno e dell’arte di fare teatro, al gioco infantile, quello per cui ogni bambino (ciascuno di noi) con un manico di scopa fra le gambe ha cavalcato destrieri magnifici e possenti, infilato sotto una sedia si è sentito in un castello o in una prigione, in un’astronave o in un fortino. Ma Starobinski ha anche osservato che, come quello infantile, il teatro è un gioco che libera la creatività e l’immaginazione ma che ha delle regole precise, e che chiedono di essere rispettate. Basta osservare due o più bambini in azione: possono trasformare qualunque oggetto e se stessi in ciò che desiderano, ma guai a non rispettare “le regole del gioco”, pena l’esclusione o la fine dello stesso. Giocando al gioco del teatro, attraverseremo alcune regole che ci permettono lo stare in scena assieme, e dare libero sfogo alla creatività, e che anzi favoriscono la creazione personale e collettiva.
CIRO MASELLA è un attore e regista, ha lavorato, tra gli altri, con registi quali Luca Ronconi, Massimo Castri, Federico Tiezzi, Roberto Latini, Gigi Dall’Aglio, Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, Luca Micheletti, Claudio Autelli, e per alcuni dei più prestigiosi Teatri e festival italiani. Ha diretto e intrepretato spettacoli scritti appositamente per lui ma anche suoi testi già pubblicati e di altri drammaturghi italiani. Lavora fra cinema e teatro e si occupa anche di formazione e pedagogia teatrale. Collabora con alcune prestigiose accademie teatrali e università italiane.
LABORATORIO DI SCRITTURA SCENICA
dai 15 anni in su
Intendo il Personaggio come una figura cioè un insieme di circostanze verso il quale l’attore/SCRITTORE DELLA SCENA si mette in movimento.
E’ come se sulla scena noi vedissimo un attore che percorre lo spazio /LA LACUNA che lo distanzia da una figura.
Si può scrivere il linguaggio di una figura, ma per avere in scena la vita di quella figura occorre che questo linguaggio si incontri con quello dell’attore/SCRITTORE DELLA SCENA. Tradotto in altri termini: penso che la scrittura di un testo teatrale debba necessariamente registrare la distanza che abbiamo appena descritto fra quell’attore e quella figura. Nella lacuna fra quell’attore e quella figura, possiamo immaginare un solco, un sentiero, che l’attore scrive attraverso il suo movimento psicofisico verso la figura.
CAROLINA BALUCANI
Laureata in Legge, si è diplomata presso il C. U. T. di Perugia diretto da Roberto Ruggieri come attrice nel 2007. Esordisce come attrice lo stesso anno del diploma in uno spettacolo a cura di Antonio Latella, Purificati di Sarah Kane. È stata attrice di produzioni nazionali, dirette tra gli altri dai registi Andrea Baracco, Michele Placido, Marco Plini. Come autrice assieme a Giuseppe Albert Montalto scrive L'America dentro nel 2012 con cui vince il premio di circuitazione interregionale Teatri del Tempo Presente, il premio della critica Voci dell' anima e il premio come miglior spettacolo per Giovani realtà del Teatro sez. Bianco e nero( Nico Pepe di Udine). Ha scritto ed interpretato Thyssen per la regia di Marco Plini, prodotto dal Teatro stabile dell' Umbria. Con il suo testo La Regina Coeli vince il premio Dante Cappelletti alle arti sceniche nel 2017. Il testo è pubblicato nella collana Editoria e Spettacolo. Nel 2022 è premiata come autrice alla Biennale Autori sez. TEATRO diretta da Ricci Forte. Nel 2023 debutta al Piccolo teatro- Mariangela Melato Persona Unica scritto e diretto con Arianna Lodeserto. Nel 2024 debutterà presso la Biennale di Venezia il suo testo Sleeping Beauty per la regia di Fabrizio Arcuri. Dal 2023 ha aperto un progetto di scrittura collettiva che si intitola Circolo dei poeti non estinti.
UN CORPO DA FAVOLA Laboratorio di teatro fisico
dai 14 anni in su
Come può essere un corpo da favola? Muscoloso, energico, brillante, estroverso, esuberante, color pervinca, a squame, a forma di leone, liscio come una pesca, con sei gambe, una testa, con capelli castani, comico, fluido, legnoso, con le zampe di gallina, a forma di casa, di tempesta, di lavandino... o? Si un corpo da favola è tutto questo e molto di più, un corpo da favola è un corpo che racconta e un corpo che racconta è unico e un corpo unico può esser ciò che immaginiamo! Nel nostro percorso cercheremo di liberarci di pensieri, tensioni, immagini e idee costruite per cercare l’unicità di gesto che ognuno ha. La nostra impronta digitale è anche nel come camminiamo, guardiamo ascoltiamo e... E se dopo tutto questo caos proviamo a rimettere insieme quello che abbiamo fatto? magari troviamo il modo di usare il nostro corpo per raccontare ciò che vogliamo in una maniera FAVOLOSA!
DANIELE GIANGRECO Attore, artista e formatore di circo/teatro. Ho fatto spettacoli e partecipato a progetti in Italia, Spagna,Belgio, Finlandia, Francia, Palestina, Israele, Giappone. Fondatore e formatore del progetto AltroCirco. Ho collaborato con molte organizzazioni, scuole ed istituzioni. Tra cui Circus Woesh Brugges, Slow Label Tokyo, Cirque du Monde/Cirque du Soleil Canada, APS Giocolieri & Dintorni. Ha studiato teatro fisico presso l’atelier de Belleville (Paris) e con i maestri Giorgio Donati e Wladimir Olshansky. Collabora con Factory Tac, compagnia Catalyst Teatro e Circo Tascabile.
Socio dello Spazio Circo Mob a Pontassieve (Fi).
Laboratorio CIRCULAR MUSIC
dai 14 anni in su
La Circular Music è un approccio alla musica molto semplice e diretto in cui il cerchio è la forma principale, in cui ogni singolo contributo dato da ciascun membro del gruppo è unico ed ha lo stesso Valore degli altri. Musica Circolare è musica che si ripete, che si canta, che si suona col corpo o con oggetti sonori, è Musica che crea Relazioni e moltiplica Sorrisi, è un luogo in cui possiamo Imparare insieme agli altri, è un luogo in cui il giudizio non esiste e in cui si esercita l’Ascolto. È il luogo in cui si capisce il valore della propria Identità in relazione a quella del gruppo e in cui è centrale un concetto africano che si riassume nella parola Ubuntu: io sono in quanto noi siamo. L'esperienza musicale condivisa diventa piattaforma di comunicazione, di apprendimento collettivo e di sviluppo delle soft skills, occasione di ascolto reciproco e cooperazione, esperienza extra-ordinaria in cui ri-scoprirsi e in cui riscoprire gli altri al di là dei cliché e dei giudizi. Il laboratorio prevede una parte di attività musicali cooperative dedicata ai ragazzi del progetto e come restituzione collettiva un community drum circle nel quale coinvolgere tutte le persone presente.
STEFANO BARONI Musicista pluristrumentista, musicoterapeuta, Circular Music Facilitator, TedX Speaker, ingegnere meccanico. Dal 2009 inizia a sviluppare la sua idea di musica come ambiente di apprendimento e strumento di crescita personale e collettivo lavorando nei contesti disparati: formazione, didattica, team building, community building, musicoterapia, progetti sociali, eventi sia in italia che all'estero.
Negli anni ha sviluppato la sua visione di Circular Music che ha raccontato nel libro “CIRCULAR MUSIC - Strategie innovative per la didattica e l’apprendimento” edito da Solos Media.
Ha condotto masterclass in vari conservatori italiani e collaborato con l’Università di Bologna come docente per il Master in Vocologia Artistica e per il corso di Alta Formazione in Circlesinging Educational di Ravenna.
È tra i fondatori dell’Associazione EducArte APS di Roma, ente di formazione accreditato dal MIM e dal MIC.
Ha lavorato per Umbria Jazz, Time in jazz, Il Jazz per le Terre del Sisma, Moncalieri Jazz Festival e altri.