Basel Zaraa_Dear Laila

interno di una stanza arredata stile retrò con carta da parati, a sinistra una lampada da terra con paralume chiaro, al centro una scrivania con sopra una miniatura di una casa e a destra una abat-jour identica alla lampada da terra



di Basel Zaraa commissionato da Good Chance Theatre, with support from Arts Council England con il supporto di Perform Europe traduzione Emily Churchill Zaraa suono Pete Churchill
Dear Laila è presentato a Umbria Factory Festival con il sostegno di Perform Europe nell’ambito del progetto “HOME – the memory of displacement and resistance of the Palestinian diaspora in Europe” in collaborazione con Periferico - Modena, Farout – Base Milano, Anti Festival Kuopio (FI), Mladi Levi Festival Ljubljana (SLO)


Installazione interattiva per uno spettatore alla volta
lingua inglese e arabo
durata 15 minuti circa
DEAR LAILA
"Cara Laila, ora hai cinque anni e hai iniziato a chiedermi dove sono cresciuto e perché non possiamo andare lì. Questo è il mio tentativo di darti una risposta."
Basel Zaraa è nato nel campo profughi palestinese di Yarmouk, a Damasco, nel 1985. Quella è stata la sua casa d’infanzia, nonostante le sue radici appartengano tuttora al Paese che i suoi nonni hanno dovuto abbandonare nel 1948. Una casa che ha perduto, ancora una volta, distrutta come molte altre. Così, quando sua figlia Laila ha cominciato a domandargli dove fosse cresciuto, non potendo mostrarle un luogo ormai in rovina, ha deciso che avrebbe provato a portare quel luogo a lei. Ne ha ricordato i dettagli – i cubi di cemento grigio, i pali della luce, le antenne, le bandiere palestinesi – per costruirne un modello in miniatura: un’installazione interattiva che ricrea una tipica casa del campo profughi, riportandola in vita attraverso il tatto, la voce, testi, fotografie e e oggetti. Lo spettatore è invitato ad esplorarla, a toccarla, ad ascoltarne l’eco e a raccogliere le tracce della famiglia che l’ha abitata. “Dear Laila” racconta l’esperienza di esilio e di lotta vissuta dai rifugiati palestinesi attraverso una storia familiare. Tra ricordi e dettagli tattili, condivide il modo in cui la guerra è vissuta dalle persone in uno spazio quotidiano, domestico e pubblico.

BASEL ZARAA Artista palestinese residente nel Regno Unito, il cui lavoro, basato principalmente sull’installazione, utilizza i sensi per avvicinare il pubblico alle esperienze di esilio e di ricerca della propria identità. Tra i suoi lavori precedenti, “As Far As My Fingertips Take Me”, in collaborazione con Tania El Khoury e premiato ai Bessie Awards nel 2019, è stato ospite di Santarcangelo Festival nel 2018: un incontro attraverso una parete tra uno spettatore e un rifugiato, le cui braccia si toccano senza che possano vedersi. Il rifugiato disegna sul braccio dello spettatore attraverso un foro nella parete; lo spettatore ascolta la storia di chi ha attraversato i con ni e subito discriminazioni

Perform Europe, sostenuto dall’Unione Europea, è uno schema di finanziamento per il settore delle arti performative europeo. Facilita il networking internazionale e supporta progetti di tournée inclusivi, diversificati ed ecologici in tutti i 40 paesi del programma Creative Europe. Perform Europe enfatizza pratiche radicate nella sostenibilità e inclusività, con l’obiettivo di trasformare il settore delle arti performative e garantire una distribuzione equilibrata in tutto il continente. Perform Europe è co-finanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europea e attuato da un consorzio di sei organizzazioni: IETM – International network for contemporary performing arts, European Festivals Association (EFA), Circostrada, European Dance Development Network, Pearle * - Live Performance Europe and IDEA Consult.

 

interno di una stanza arredata stile retrò con carta da parati, a sinistra una lampada da terra con paralume chiaro, al centro una scrivania con sopra una miniatura di una casa e a destra una abat-jour identica alla lampada da terra

UFF 24 | basel zaraa _ dear laila

teatro

ingresso 5 euro
 
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